Chioggia
È in corso dal 5 di agosto l'intervento di ricognizione
sull'area delle "Tegnue ".
Un gruppo di biologi appartenenti alle Università di Bologna e
di Padova e all'Icram di Chioggia è impegnato in una campagna
di ricerca e di monitoraggio nell'oasi biologica con la
previsione di aver raccolto tutti i dati necessari entro
lunedì della prossima settimana, 28 di agosto. "Quella in
corso è la quarta campagna annuale - precisa Piero Mescalchin,
presidente dell'Associazione delle "Tegnue ", che aggiunge -
disponiamo delle risorse necessarie anche per la quinta,
quella del prossimo anno. Ci impegneremo, ovviamente, per
proseguire questa ricerca che risulta essenziale per valutare
se e come il sistema è interessato da evoluzione nel suo
complesso o per la flora e la fauna marina".
In pratica nel fondale sono stati individuati 22 punti di
osservazione che vengono controllati e fotografati ogni anno
durante il mese di agosto "perché - spiega Mescalchin - più di
uno tra i ricercatori sceglie di passare la proprie ferie
immergendosi ogni giorni al largo di Sottomarina per esplorare
il fondale dell'oasi".
La documentazione fotografica viene quindi confrontata con
quella degli anni precedenti in modo da diagrammare eventuali
variazioni. Negli ultimi giorni della campagna di studi
arriverà a Chioggia la nave oceanografica "Astrea" che
procederà ad alcuni prelievi dal fondo da utilizzare, come si
legge qui accanto, per la realizzazione delle "Tegnue " in miniatura.
"Un impegno di così ampio respiro rappresenta una novità
per l'alto Adriatico - afferma Mescalchin - si tratta di
corrispondere con uno sforzo di ricerca particolarmente
intenso ad un complesso ambientale davvero singolare ed
unico". Sono impiegati nella campagna di studi Massimo Ponti,
Federica Fava, Francesco Colosio, Giuliana Panieri e Marco
Abbiati, biologi del Gruppo ecologia del Benthos
dell'Università di Bologna, Gianluca Franceschini ed Otello
Giovanardi del Gruppo biologia della pesca dell'Icram di
Chioggia, Carlotta Mazzoldi ed Elisa Cenci del Gruppo
ittiofauna dell'Università di Padova.
Giorgio Boscolo
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